Molti si chiedono come sarà il mercato immobiliare nel 2020, e secondo gli esperti la percezione è oltremodo positiva, con ottime occasioni di investimento.
Dalle previsioni del Centro Studi FIAIP, nonostante il sentiment positivo ci sarà un minimo calo nelle compravendite, controbilanciato da un rialzo dei prezzi laddove ci sono stati interventi di riqualificazione, soprattutto una riqualificazione della domanda turistica, ormai diventata la forma d’investimento immobiliare più richiesta. L’investitore sfiduciato dal sistema bancario, torna a rifugiarsi nel mattone, coinvolgendo piccole e grandi identità a richiamo turistico come Roma, Firenze, Napoli, Venezia e Verona. Discorso a parte riguarda la città di Milano, che si ritrova un ottima programmazione da parte del pubblico e del privato, con un indice demografico in contrasto con l’andamento a livello nazionale che è prossimo allo zero.
Anche quest’anno il maggior problema rimane il carico fiscale con il passaggio da Ici a Imu che ha portato una tassazione da 9 a 24 miliardi. Ad opporsi ci sono i prezzi che sono in netto ribasso con migliori occasioni soprattutto per i giovani e mutui, i cui tassi sono ai minimi storici.
L’anno passato ha registrato ottimi investimenti per il mercato immobiliare italiano, grazie ad un ritorno dell’idea di casa come rifugio accompagnata da incentivi quali: agevolazioni per la prima casa, bonus fiscali per le ristrutturazioni e tassi minimi per i mutui.
Le compravendite, in campo residenziale, si stima continueranno a crescere del +5-8% anche se con percentuali ridotte rispetto agli anni d’oro del mercato immobiliare con la previsione che nel prossimo biennio i prezzi continueranno a crescere non solo nei capoluoghi come hanno registrato nel 2019 (città quali Bologna, Roma, Milano, Napoli e Bari) ma anche nei non capoluoghi. L’attrazione per gli immobili di pregio rimarrà costante anche se un focus sarà sui bilocali e i trilocali in centro città che permettono di avere una vita “fuori casa”. Questa situazione riguarda soprattutto gli investitori locali, a differenza degli investitori stranieri attirati dai luoghi culturali e turistici per creare una struttura ricettiva o una seconda casa.